Congresso (1/2)
Ho recentemente preso parte al “international Society of Biomechanics Conference” a Calgary. Questa conferenza è stata un’occasione per riunire esperti scientifici che operano nei più svariati ambiti di biomeccanica. Io ho partecipato alla maggior parte delle sessioni riguardanti la corsa. Qui presento interessanti citazioni e risultati chiave mostrati da parte degli oratori. NB The Running Clinic ed io non siamo necessariamente d’accordo con ognuno di essi!
RUNNING INJURIES
1. Paquette MR – La ricerca sui fattori di rischio per le lesioni legate alla corsa sta facendo passi in avanti?
La relazione tra le variabili biomeccaniche e il possibile verificarsi di lesioni nei runners e’ inconsistente. Il problema negli studi attuali e’ l’uso di una singola sessione di test biomeccanici senza considerare le variabili degli allenamenti di tutti i giorni.
2. Jungmalm J – Sviluppo delle lesioni da sovraccarico nella corsa - Un approccio multidisciplinare
In uno studio prospettico di coorte sono stati monitorati per un anno 224 podisti amatori (mezza maratona). All tempo zero sono state rilevate una serie di valutazioni antropometriche, clinche e misure biomeccaniche (Eta’ , sesso, indice di massa corporea, range of motion, forza, flessibilita’, trigger points, cinematica in 3D, etc). I runners con abduttori d’anca piu’ deboli rispetto agli adduttori e un ritardo nel picco di massima pronazione hanno riportato maggiori infortuni.
3. Sørensen H – Combinare Biomeccanica ed epidemiologia nella ricerca sulle lesioni della corsa
Dobbiamo combinare biomeccanica e dati epidemiologici per comprendere gli infortuni legati alla corsa. E’ necessario stabilire fino a che punto possiamo prendere in considerazione i dati biomeccanici ricavati dagli orologi GPS per monitorare i corridori e le lesioni legate alla corsa.
4. Napier C – “Quanto ti è sembrato difficile?" Cosa possiamo ottenere dall'uso di sensori indossabili per monitorare i carichi di allenamento durante la corsa?
La ricerca sulle lesioni correlate alla corsa indica che la biomeccanica è importante, ma gli studi sull'anatomia sono contraddittori. Sostituire la parola "anatomia" con "genetica" è probabilmente più appropriato. I dati preliminari di uno studio prospettico di 26 settimane su 104 corridori con 32 lesioni correlate alla corsa indicano che, per determinare queste ultime e’ sufficiente monitorare il carico di allenamento interno (valutazione dello sforzo percepito X tempo). I dati non supportano invece l'uso di sensori indossabili (accelerometri) per questo scopo.
INFORTUNI DA CORSA - FRATTURA DA STRESS TIBIALE
5. Esposito M – Effetti del trasporto di carichi sulle variabili biomeccaniche associate alle fratture da stress tibiali nella corsa
Negli studi sui militari si evidenzia che le fratture da stress sono frequenti a causa del trasporto di carichi superiori alle 25 libbre (11,34 kg) che determinano un aumento dello stress sulla tibia. Le variabili biomeccaniche (velocità di carico istantaneo) associate alle fratture da stress tibiale non differiscono se misurati a 0, 10 o 25 libbre, ma aumentano a 50 libbre. Il picco di eversione del retropiede risulta maggiore a 25 e 50 libbre rispetto a 0 e 10 libbre. L'esperienza e la posizione nella quale viene posizionato il carico influenzano gli adattamenti biomeccanici al trasporto del carico stesso.
6. Mattock J – Corridori di lunghe distanze con o senza medial tibial stress Syndrome (MTSS) presentano differenze nella forma e nella funzione dei muscoli posteriori della gamba?
I runner che soffrono di medial tibial stress syndrome (n=8) hanno una circonferenza della gamba simile ai soggetti non infortunati (n=8) ma ad un esame ecografico evidenziano una maggiore densita’ a livello dei gemelli. Inoltre i soggetti con mtss hanno ridotta capacita’ funzionale nei test di resistenza per la gamba (35 rispetto a 113 sollevamenti su un solo piede, single leg calf raise)
7. Van Den Berghe P – Picco di accelerazione tibiale multidirezionale nella fase di appoggio della corsa in piano: studio multicentrico
Le valutazioni dei valori di accelerazione tibiale sono solitamente rilevati solo nel piano laterale. Nei runners con appoggio non di tallone questo valore risulta inferiore rispetto ai tallonatori. Ma il valore risultante delle accelerazioni tibiali misurate nelle 3 dimensioni si rivela opposta: maggiore in chi non ha un appoggio di tallone. L’appoggio non di tallone non e’ garanzia di minori forze di impatto a livello della tibia.
8. Matijevich E – Dispositivi indossabili e prevenzione degli infortuni: insidie e opportunità per il monitoraggio del carico muscoloscheletrico.
Un aumento del valore della forza di reazione al suolo non significa necessariamente un aumento dei valori di carico effettivi all’interno del sistemo muscolo scheletrico. Per valutare meglio le forze sull’osso si sono studiate variabili cinetiche e cinematiche rilevate con dispositivi indossabili. La forza di reazione al suolo (ground reaction force) non e’ un buon indicatore per valutare il carico sulla tibia (r = 0,20). Il picco di forza di reazione attiva al suolo (active peak ground reaction force) è un predittore migliore (r = 0,72), ma ancora limitato. L'associazione tra metriche accelerometriche di corsa prese in laboratorio e metriche accelerometriche prese “sul campo” (vari dispositivi indossabili) si rivelano migliori (r> 0,80). L'hardware esiste ... la soluzione potrebbe trovarsi nell'algoritmo appropriato!
9. Meardon S – Stima delle fratture da stress tibiale durante la corsa mediante l’uso di trasduttori esterni (studio su cadaveri)
Il valore della forza di reazione al suolo preso singolarmente non e’ significativamente correlato allo stress che si registra sull’osso. L’accelerazione tibiale risulta essere un valore piu’ indicativo di questa relazione, in particolare se associato alla valutazione della geometria dell’osso stesso.
INFORTUNI DELLA CORSA- DOLORE FEMORO ROTULEO
10. Baggaley M – Massimizzare il dispendio calorico e minimizzare il carico patellofemorale durante la corsa
La corsa in salita riduce di 10 minuti il tempo necessario per bruciare 500 kcal senza aumentare i carichi cumulativi sul corpo. La corsa su pendenza moderate (± 5 °) aumenta il dispendio calorico senza aumentare il carico articolare femoro rotuleo.
11. Wang B – Effetti di un intervento di gait retrianing sulle forze di carico al ginocchio nei runners
9 runner amatori con appoggio di tallone hanno eseguito tre sessioni corsa a settimana utilizzando scarpe minimaliste con incremento progressivo in 12 settimane (da 5 a 48 minuti per settimana). 7 runners si sono convertiti a un appoggio di avampiede. In questi 7, al termine delle 12 settimane, si sono rilevati valori di estensione di ginocchio inferiori del 15% e uno stress femoro rotuleo ridotto del 14% durante l’uso di calzature minimaliste, ma non con l’uso di calzature ammortizzanti tradizionali (cushioned).
12. Kernozek T – Effetti dell’aggiunta di carichi sullo stress femoro rotuleo durante la corsa
Nelle donne l’aggiunta di un giubbotto di 9kg aumenta i carichi articolari patello-femorali (picco di stress, picco forza di reazione picco di forza del quadricipite). Questo senza che si registrino cambiamenti nelle variabili spazio-temporali (ad es. cadenza) o nel range di movimento del ginocchio.
13. Wu T – Effetto della modifica dell’angolo di progressione del piede sui fattori correlati al dolore femoro rotuleo
L’aumento dell’angolo di progressione del piede di 15 ° (l'angolo di "rotazione esterna") durante la corsa, si accompagna ad una riduzione degli angoli di abduzione del ginocchio e adduzione dell'anca. Ma non si verificano cambiamenti nei momenti articolari e nella cinetica (forze). Gli interventi utilizzati per ridurre i carichi sulle ginocchia durante il cammino non sono appropriati per la corsa.
14. Gheidi N – Effetto della velocità di corsa sullo stress dell'articolazione patello-femorale
L'aumento della velocità di corsa da 2,8 a 3,8 m/s aumenta lo stress sull'articolazione femoro rotulea in 29 soggetti femminili con appoggio di tallone. L'aumento della lunghezza del passo e la forza del quadricipite sono i fattori primari collegati all'aumento dello stress articolare patello-femorale.
CALZATURE DA CORSA: BIOMECCANICA E PERFORMANCE
15. Hoogkamer W – Conformità delle calzature: implicazioni per l'economia della corsa e le prestazioni della corsa a distanza
Il ritorno di energia è un concetto importante nello studio delle scarpe da corsa. Flessibilità e resistenza sono requisiti fondamentali delle scarpe tradizionali per determinare la performance. Il ritorno energetico della scarpa Nike Vaporfly è dell'87%, quello di Adidas Boost è del 76% e quello di Nike Zoom 66%. Con la scarpa Nike Vaporfly si registra il costo energetico più basso.
16. Farina EM – Produzione delle scarpe in modo da migliorare la performance in maratona
E’ stato studiato l’effetto della geometria della piastra posizionata in 4 prototipi di calzature nike in modo da valutare il dispendio energetico. Nessuna piastra, piastra curva piatta, piastra curva moderata e una piastra curva estrema (Nike Vaporfly). La piastra dalla curva estrema ha permesso di ridurre l'energia netta persa nell'alluce (articolazione metatarso-falangea) senza aumentare il dispendio energetico a livello della caviglia.
17. Giandolini M – Le proprietà del materiale dell'intersuola influiscono sull'ampiezza ma non sulla frequenza delle vibrazioni dei tessuti molli nei corridori tallonatori
Le vibrazioni dei tessuti possono causare disagio ai corridori. Nei runners tallonatori l'ampiezza della vibrazione dei tessuti molli e dell'attività muscolare è più bassa nelle scarpe con un'intersuola viscosa (regolazione muscolare). La frequenza delle vibrazioni è comunque la stessa. La percezione del comfort dei corridori non si rivela affidabile : i runner riportano livelli di comfort diversi per la stessa scarpa testata due volte.
CONFERENZA DI BORELLI
18. Davis I – Perché il movimento e’ importante
Il movimento è fondamentale per la salute mentale. Il nostro ambiente sta cambiando più velocemente di quanto il nostro corpo sia in grado di adattarsi ad esso. Non stiamo vivendo le nostre vite o correndo nel modo secondo cui i nostri corpi sono stati progettati. In generale, sembra esserci un'associazione tra adduzione dell'anca, forze di impatto e infortuni legati alla corsa. Ridurre queste variabili dovrebbe ridurre il rischio di infortuni. Dobbiamo acquisire e trasferire per interiorizzare un'abilità motoria. I feedback sono un mezzo potente ed efficace per modificare il comportamento di corsa Le calzature contano? Sì, ci sono interazioni tra le calzature e il modello di attacco del piede. L'area della sezione trasversale del piede si riduce del 10 - 17% dopo aver indossato plantari per 12 settimane. L’appoggio di avampiede e le scarpe minimaliste aumentano la sezione trasversale e la rigidità del tendine di Achille. E’ necessario sviluppare addominali d’acciaio (muscoli intrinseci del piede)! La ricerca attuale si sposta sempre piu’ verso “il campo" abbandonando i laboratori, grazie all’uso delle tecnologie indossabili.
SCARPE MINIMALISTE
19. Paquette M – Effetto delle calzature sulla cinetica di caviglia e di ginocchio in corridori inesperti ed esperti
L'esperienza gioca un ruolo importante su cinematica e cinetica di corsa, in particolare a livello del ginocchio. L'esperienza di corsa fa si’ che non si modificano gli effetti osservati anche al variare del tipo di calzatura. Le scarpe minimaliste aumentano la plantiflessione mentre quelle molto ammortizzate incrementano l’estensione del ginocchio. Questi effetti della calzatura non sono in relazione all’esperienza di corsa del runner.
20. Moore I – Effetti delle calzature sull'economia di corsa e caratteristiche del passo nei corridori esperti
Globalmente non c'è molta variabilita’ nella spesa energetica al variare della scarpa nei corridori esperti. I corridori inesperti mostrano una migliore economia di corsa con scarpe minimaliste. Si registrano variazioni individuali in risposta ai cambiamenti delle calzature.
21. Zhang X – Adattamento meccanico del tendine di Achille dopo un programma di transizione verso scarpe minimaliste di 12 settimane
La forza del tendine d'Achille e le proprietà meccaniche dei corridori sono aumentate in 12 settimane quando sono state fornite scarpe minimaliste (INOV-8 BARE-XF 210 v2). La forza del tendine di Achille è aumentata maggiormente nei corridori che sono stati stimolati a passare ad una corsa con appoggio di avampiede.
22. Arndt T – Gli effetti della corsa con scarpe minimaliste sullo spostamento non uniforme nel tendine di Achille
Si sono studiati tre modelli di appoggio (avampiede, mesopiede, retropiede), tre tipi di scarpa (piedi nudi, minimalista, tradizionale) e la localizzazione del tendine di Achille in ecografia nei corridori. Si e’ evidenziato un aumento dello spostamento del tendine di Achille profondo, uno spostamento inferiore della superficie tendine di Achille e maggiore disomogeneità di spostamento del tendine di Achille dalla corsa piedi scalzi verso le scarpe scarpe tradizionali.
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Kim Hébert-Losier PT, PhD, e’ speaker per The Running Clinic in Nuova Zelanda. Ha partecipato a XXVII Congresso della societa’ internazionale di biomeccanica a Calgary (31 luglio 4 agosto 2019 ) seguendo gran parte degli interventi riguardanti la corsa. https://www.isb2019.com/
Ha riportato citazioni e messaggi chiave di vari relatori che vi inviamo con relativa traduzione in italiano.
NOTA BENE: quanto riportato non rispecchia necessariamente ne’ il pensiero di Kim ne’ quello di The Running Clinic
NOTA DEI TRADUTTORi: Viene riportato quanto scritto da Kim, anche se talvolta discordante con quanto riportato negli articoli che potete trovare al link sopra indicato